Frequentemente il nostro studio si occupa di recupero del credito, sia a favore di cittadini che di imprese.
Naturalmente le modalità di recupero sono diverse a seconda della tipologia di credito in questione, ossia se si tratta di un'azione da effettuare sulla base di un titolo esecutivo già esistente ed autonomamente azionabile (es: un assegno o una cambiale) o, se viceversa, ci si debba preventivamente munire di un titolo da far valere nei confronti del debitore (es: decreto ingiuntivo per mancato pagamento fatture).
Infatti, prima di poter aggredire il patrimonio di un debitore è indispensabile essere in possesso di un titolo a cui la legge riconosce "efficacia esecutiva" e, cioè, di un atto o di un documento che consenta di avviare, dopo una preventiva intimazione di pagamento (c.d. precetto), una procedura esecutiva (pignoramento) sui beni dello stesso, al fine di soddisfare il proprio credito.
La legge riconosce efficacia esecutiva ad una serie di documenti, tra cui, i più noti, possono essere considerati le cambiali e gli assegni. Quando il creditore sia in possesso di tali titoli e il debitore non intenda adempiere spontaneamente la propria obbligazione, il primo potrà immediatamente agire previa notifica del precetto di pagamento e, quindi, aggredire il patrimonio del secondo.
Diversamente quando il creditore non disponga di tali titoli, ma sia in possesso di altri documenti comprovanti l'entità delle somme da pagare (es: fatture, contratti di locazione, ordini, ecc...) dovrà preventivamente munirsi di un titolo come un decreto ingiuntivo (o una sentenza) che appunto "ordini" al debitore il pagamento di quanto dovuto.
Una volta acquisito il titolo e dopo che lo stesso sia divenuto esecutivo (es: per mancanza di opposizione o perchè sia stato già riconosciuto come tale dal giudice) è possibile procedere all'intimazione di pagamento sopra indicata.
Una volta effettuata l'intimazione, in mancanza di pagamento spontaneo, il creditore può decidere di aggredire il patrimonio del debitore o attraverso un'esecuzione "mobiliare" ovvero attraverso un'esecuzione "immobiliare".
Nel primo caso è possibile aggredire i beni mobili (es: quelli personali presenti nell'abitazione del debitore o nella sede dell'azienda se si tratta di impresa) o i beni mobili registrati (es: autovetture) e soddisfarsi sul ricavato della loro vendita all'asta.
Tra le forme di esecuzione mobiliare più frequenti vi è, però, anche quella "presso terzi" che consente al creditore di aggredire i beni in possesso di un terzo, ma dovuti al debitore (es: il denaro presente su un conto corrente intestato al debitore oppure i canoni di locazione che il debitore stesso riscuote da un soggetto terzo).
Nel secondo caso, invece, (soprattutto quando si tratti di crediti piuttosto elevati) è possibile aggredire il patrimonio immobiliare del debitore che, a conclusione della procedura esecutiva, sarà venduto all'asta e, dunque, soddisfarsi sul relativo ricavato.
Naturalmente la scelta dell'una o dell'altra strada può dipendere da numerosi fattori tra cui innanzitutto la esistenza o meno di beni su cui soddisfarsi, ma anche l'entità del credito da recuperare.
Prima di procedere ad un'esecuzione il nostro studio offre un servizio di consulenza preventiva che attraverso un'attenta indagine sul debitore consente di scegliere la forma più adeguata di aggressione del suo patrimonio.
Affidandoci, infatti, anche a consulenti specializzati in materia investigativa siamo in grado di elaborare un vero e proprio bollettino informativo relativo al debitore con l'indicazione di varie informazioni tra cui:
- censimento proprietà immobiliari;
- esistenza di rapporti bancari;
- censimento di autovetture;
- eventuali partecipazioni societarie;
- posizione lavorativa o pensionistica;
- esistenza di altri beni aggredibili
A conclusione di tale indagine lo studio formula una sua indicazione in merito a quali sono le azioni esecutive più opportune da avviare a tutela del credito e, con il consenso del cliente, eventualmente procede in tal senso.
Per tutte le informazioni in merito è possibile rivolgersi direttamente ai nostri recapiti o inviare una email all'indirizzo: info@emiliocurci.net.
Per conoscere le nostre tariffe è possibile cliccare su questa pagina
Nel secondo caso, invece, (soprattutto quando si tratti di crediti piuttosto elevati) è possibile aggredire il patrimonio immobiliare del debitore che, a conclusione della procedura esecutiva, sarà venduto all'asta e, dunque, soddisfarsi sul relativo ricavato.
Naturalmente la scelta dell'una o dell'altra strada può dipendere da numerosi fattori tra cui innanzitutto la esistenza o meno di beni su cui soddisfarsi, ma anche l'entità del credito da recuperare.
Prima di procedere ad un'esecuzione il nostro studio offre un servizio di consulenza preventiva che attraverso un'attenta indagine sul debitore consente di scegliere la forma più adeguata di aggressione del suo patrimonio.
Affidandoci, infatti, anche a consulenti specializzati in materia investigativa siamo in grado di elaborare un vero e proprio bollettino informativo relativo al debitore con l'indicazione di varie informazioni tra cui:
- censimento proprietà immobiliari;
- esistenza di rapporti bancari;
- censimento di autovetture;
- eventuali partecipazioni societarie;
- posizione lavorativa o pensionistica;
- esistenza di altri beni aggredibili
A conclusione di tale indagine lo studio formula una sua indicazione in merito a quali sono le azioni esecutive più opportune da avviare a tutela del credito e, con il consenso del cliente, eventualmente procede in tal senso.
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